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Il volume illustra l'esercito pontificio durante le ultime campagne militari intraprese dai papi prima della Rivoluzione francese, esaminando in particolare la politica di neutralità armata di Clemente XI Albani (1700-1721) e la guerra di Comacchio (1708-9). Le vicende dell'istituzione sono state ricostruite secondo un'ampia varietà di prospettive, dando conto della complessità e dell'intreccio di relazioni che contribuivano a formare una politica di difesa tra il Seicento e il Settecento. Dal 1692 l'abolizione del nepotismo nella sua forma istituzionale comportò la soppressione di tutte le cariche militari apicali, delegando così ai chierici della curia romana queste prerogative, che erano state appannaggio dei parenti del papa regnante. L'indagine termina nel 1740, quando si è ormai consolidata la visione curiale dell'esercito come decoro del principe, con soli compiti di polizia nel territorio pontificio. In questo complesso periodo delle guerre di successione in Italia, si possono evidenziare con maggiore chiarezza, anche rispetto alla prima età moderna, le interrelazioni che si svilupparono nello Stato della Chiesa tra i militari e il potere ecclesiastico.